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CCUS: una tecnologia chiave nella strategia emissioni zero in Giappone

Dal 2020, il Giappone si impegna ad azzerare le proprie emissioni nette di CO2 entro il 2050, seppur senza avvalersi di una roadmap chiara su come raggiungere tale obiettivo. Il governo ha annunciato che le tecnologie low carbon – fra cui quella di cattura, utilizzo e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCUS) – costituiranno i pilastri di tale transizione. Il nostro report intende far luce sulla tecnologia CCUS e sulla sua applicazione in Giappone, oltre a rivelare potenziali opportunità di accesso al mercato per le aziende cleantech svizzere. 

Zona industriale Shizuoka - Prefecture Japan

Il governo giapponese ritiene che il termine «net» (net zero strategy) sia una componente chiave della propria carbon neutrality, poiché consentirebbe di continuare a utilizzare alcuni combustibili fossili in settori difficili da decarbonizzare, compensando o catturando e/o utilizzando emissioni da centrali elettriche e processi industriali – e persino di estrarre CO2 direttamente dall’atmosfera. Il governo è particolarmente interessato alla tecnologia CCUS perché potrebbe aiutare a mantenere attivi gli impianti di generazione di energia termica, assicurando un carico di base affidabile. 

In questo report parleremo di: 

  • tecnologia CCUS e relativa applicazione in Giappone (incl. un elenco di aziende locali coinvolte e dettagli sui progetti)
  • obiettivi del ministero dell’economia, del commercio e dell’industria giapponese (METI) per la tecnologia CCUS
  • ostacoli allo sviluppo della tecnologia CCUS in Giappone 
  • aree di sviluppo prioritarie

Questa è la quinta pubblicazione della nostra serie dedicata al settore energetico giapponese. Trovate tutte le pubblicazioni precedenti nei link in fondo alla pagina.

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CCUS: una tecnologia chiave nella strategia emissioni zero in Giappone (EN)

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